LA PRIMAVERA IN PANCIA!

A febbraio il tepore del sole che da tempo sognavamo inizia a regalarci le sue prima manifestazioni. Stanchi del freddo e dell’umidità, iniziamo tutti a fremere…la primavera è in arrivo! beh, non è proprio cosi, ma i colori cominciano a ravvivarsi e siamo tutti più felici.

Una bella fetta di popolazione però in questo periodo si ritrova a fare i conti con problemi di digestione. Cosí le attenzioni si spostano in pancia!

Per chi soffre di “sindrome dell’intestino irritabile” questa è la stagione più delicata. Proviamo a capire meglio le esigenze del nostro Secondo Cervello, per soffrire meno.

La primavera è una fase di passaggio e di adattamento per l’organismo, che in questo periodo cambia i suoi ritmi, con giornate più lunghe e più ore di sole, con temperature più alte. Quindi non prendiamocela se siamo stanchi, ma diamoci il tempo per trovare un nuovo ritmo!

Iniziamo a cambiare il tipo di alimenti che consumiamo, con la tendenza a magiare più spesso fuori e ad aumentare fare gli sgarri. Sebbene non sia un fattore scatenante, l’ alimentazione gioca un ruolo importantissimo nell’aggravare o diminuire i sintomi, per cui è meglio fare attenzione a non accumulare troppi strappi alla regola, per non pentirsi quando arrivano i fastidi!

Ad ogni modo si può sempre recuperare l’equilibrio gestendo meglio ciò che mangiamo, se c’è bisogno, anche con l’aiuto di un nutrizionista.

Con l’osteopatia possiamo individuare ed aiutare con delle manovre, l’organo filtro più in difficoltà, per far ripartire la nostra “fabbrica” interna. Non sempre infatti il problema principale è l’intestino, anche se i sintomi sono gli stessi.

Possiamo vedere la cavità addominale come una “fabbrica”, dove le diverse stazioni di lavoro sono i vari organi dell’apparato gastro-enterico. Il cattivo lavoro di una di queste stazioni produce un materiale incompleto, che arriverà cosí alle stazioni successive. Si innescano quindi una serie di fastidi che manifestano la difficoltà di queste parti a lavorare: gonfiore, meteorismo, alternanza dell’alvo (come si va al bagno); ma anche alitosi, lingua patinata, mal di testa, abbassamento delle difese immunitarie (quindi herpes), sensibilità maggiore agli allergeni primaverili.

I nostri visceri sono nel vero senso della parola appesi alla parete addominale posteriore, che è in stretta relazione con la schiena ed il bacino.

Questo è il motivo per cui i problemi di digestione si mostrano anche con dolori alla schiena. Il trattamento manipolativo osteopatico è la terapia d’elezione quando esiste un legame di questo tipo.

Ma non è tutto, il fattore che più intossica la nostra pancia è senz’altro lo stress. È ormai chiaro a livello neurologico come questa zona sia davvero sensibile alle emozioni e preoccupazioni.

Nel libro “cervello anarchico”(Enzo Soresi) l’autore, medico, racconta di quando era assistente in ospedale e si occupava delle autopsie. In quegli anni il cervello era già visto come una ghiandola, in quanto capace ad esempio di secernere sostanze ormonali (pensiamo all’ipotalamo). In 40 anni di ricerca è venuto poi fuori come l’intestino sia da considerare un “secondo cervello”, in grado di comunicare con la scatola cranica, perchè popolato degli stessi neurotrasmettitori, come ad esempio dopamina e serotonina. Per questo la malattia psico-somatica, secondo il Dott. Soresi, nascerebbe direttamente dalla memoria intestinale e dallo stress di questo organo e non come conseguenza dello stress cerebrale!

Rivoluzionario non credete? Sembra che un’organizzazione davvero fine e ricca sia stata a lungo non considerata anche fuori dal cervello. La scoperta del sistema neuroendocrino è un altro esempio: una comprensione maggiore di questo sistema ha arricchito di spunti interessanti la ricerca riguardo i problemi cronici gastrointestinali. Si è visto che le cellule neuroendocrine non sono organizzate in veri e propri organi, ma si trovano diffuse nei vari organi. Inoltre queste cellule sono capaci di produrre neuro-ormoni, allo stesso modo degli organi endocrini (ad es. ipofisi, pancreas, timo, tiroide, paratiroidi e ghiandole surrenali), o delle strutture nervose. Alla luce di queste e di numerose altre scoperte, le interrelazioni tra le cellule nervose, le funzioni degli organi più complessi del corpo umano e le emozioni si sono fatte sempre più numerose.

Per questo, quando il corpo mostra dei segni di disagio, la cosa più utile da fare è cercare di ascoltare se stessi globalmente e, piuttosto che silenziare il sintomo con metodi più o meno naturali, iniziare un percorso per far funzionare meglio tutto il nostro sistema.

Il mio suggerimento è di agire allo stesso tempo, sui tre fronti che incidono maggiormente sul sistema gastro-intestinale, e quindi:

  • farsi aiutare da un professionista a riequilibrare la popolazione batterica intestinale, cambiando ciò che introduciamo con l’alimentazione;
  • recuperare l’ efficenza degli organi addominali con la terapia manipolativa osteopatica;
  • trovare il modo per rispettare e gestire le proprie emozioni.

Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora